• San Martino

San Martino di Tours

Patrono dell'Arma di Fanteria dell'Esercito


San Martino di Tours, in latino: Martinus (Sabaria, 316 o 317; † Candes-Saint-Martin, 8 novembre 397), è stato un vescovo, monaco, fondatore e confessore francese.


Biografia

Suo padre, che era un importante ufficiale dell'esercito Romano, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra.
Con la famiglia si spostò a Pavia, e, quindicenne, in quanto figlio di un ufficiale, dovette entrare anch'egli nell'esercito. Venne mandato in Gallia.

 

La leggenda del mantello
Foto
Quando ancora era soldato, ebbe la visione che diverrà l'episodio più conosciuto della sua vita.
Si trovava alle porte della città di Amiens, con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.
Quella stessa notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: "Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito".
Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro.

 

La conversione al cristianesimo
Il sogno ebbe un tale impatto su Martino, che si fece battezzare il giorno seguente e divenne cristiano, all'età di 22 anni, nel 339.
Decise di lasciare l'esercito e si recò a Poitiers, dove Sant'Ilario gli conferì l'esorcistato.
Per convertire i suoi genitori alla vita cristiana, Martino si recò nel paese natio, la Pannonia, ed ebbe la gioia di guadagnare la madre al cristianesimo.

 

Vita monastica
Avendo saputo poi che Ilario era stato mandato in esilio, prese dimora in solitudine, vicino a Milano, finché non ne fu scacciato dal vescovo ariano Ausenzio. Si ritirò allora nell'isola di Gallinaria (nella riviera ligure), abitata allora da numerosi anacoreti.
Quando ebbe notizia del ritorno di Ilario a Poitiers, si recò da lui e, con la sua benedizione, fondò a Ligugé, nei pressi di Tours, nel 361 circa, il primo monastero maschile della Gallia. Questo rassomigliava più a un eremo antoniano che a un cenobio: i monaci abitavano ognuno in celle separate o capanne e si riunivano solo per la preghiera. Martino era il superiore, ma dirigeva tutti più con l'esempio che col comando.

 

Evangelizzatore e vescovo
Martino si adoperò per la conversione della popolazione,: si recò molte volte a predicare nella Francia centrale e occidentale. Questa sua opera lo rese molto popolare e nel 371 fu eletto vescovo di Tours.
Martino si rifiutò di vivere nella città e fondò un monastero a poca distanza dalle mura; esso divenne la sua residenza. Il monastero, noto in latino come Maius monasterium ("monastero grande"), divenne in seguito noto come Marmoutier; lì Martino si rifugiava nei momenti liberi. I monaci osservavano un regime simile a quello di Ligugé, ma con una maggior vita comune; tutti i monaci seguivano la stessa Regola, se pure si può parlare di una Regola.
Al di là della sua opera di organizzatore di monasteri, Martino fu un conquistatore di anime. Molti suoi discepoli furono eletti vescovi e furono suoi discepoli che portarono il Vangelo nelle zone ancora pagane della Gallia.

 

Culto
Fino all'affermazione della Regola benedettina fuori d'Italia, la Gallia e altre regioni vissero sotto la spiritualità e gli insegnamenti del grande vescovo di Tours. Il suo culto si diffuse in tutto l'Occidente.
Il primo biografo di San Martino è il suo "primo" discepolo Sulpicio Severo. L'influsso della sua biografia è paragonabile a quello della Vita di Antonio e dei Dialoghi di Gregorio Magno.
Venanzio Fortunato fu autore del poema "Vita di San Martino".
Il mantello miracoloso di Martino venne conservato come reliquia, ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei Re Merovingi dei Franchi. Il termine latino cappella, che significa "mantello corto", venne usato per indicare le persone incaricate di conservare il mantello di San Martino, chiamati i "cappellani" e da questi venne applicato all'oratorio reale, che non era una chiesa, che venne chiamata cappella.

 

Patronati
In Italia, san Martino è considerato patrono dell'Arma di Fanteria dell'Esercito Italiano e di numerosi comuni.